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I saggi qui riuniti sono l'esito di un interesse, sia pur desultorio, dell'autore per Galileo che data da almeno quindici anni e sono nati per lo più all'ombra dell'Accademia Galileiana di Padova. In essi Galileo è osservato attraverso i suoi rapporti personali soprattutto con personaggi dell'ambiente intellettuale padovano, nelle sue predilezioni e antipatie critiche (l'Ariosto superiore al Tasso), nelle sue note estetiche, nelle sue (non moltissime) prove poetiche. Cesare Cremonini, Paolo Beni, Alessandro Tassoni, Albertino Barisoni, Paolo Gualdo, Lorenzo Pignoria e altri ancora sono i contemporanei con cui Galileo viene messo in relazione. Si è privilegiato così l'aspetto letterario della sua personalità, non senza tuttavia tener d'occhio anche i suoi concomitanti, cospicui progressi scientifici. Ne è risultato un libro non in tutto sistematico, ma un tentativo per capitoli progressivi di avvicinamento ad alcuni aspetti laterali dell'uomo e dello scienziato, che è stato anche uno dei più insigni scrittori della nostra lingua e della nostra letteratura.